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Velia ha detto:
poche parole, ma concetto chiarissimo. Grazie
Andrea Leti ha detto:
A volte un immagine vale più di mille parole! 😀
Luca ha detto:
ahahahah Grandiosi!!!
girolamo ha detto:
… che dire!!!
claudio ha detto:
Sicuro non siamo messaggi subliminali?
Andrea Leti ha detto:
Claudio questo non te lo so dire certo è che sono agghiaccianti i significati che si percepiscono
tony ha detto:
…quello della parabola è veramente geniale!!
Andrea Leti ha detto:
Sembra quasi… “Glielo mettiamo….a quelli la..” ahahah
Marco Guglielmetti ha detto:
Andrea io direi che sono inquietanti… Chissà se è una scelta voluta, della serie basta che se ne parli..
Il quarto e l’ultimo da brivido…
Ciao 😉
Gennaro ha detto:
L’ultimo è il mio preferito; bravo come sempre.
Andrea Leti ha detto:
Gennaro questi articoli non li ho realizzati io
Carmen ha detto:
Effettivamente…
Guardando il primo si, mi ha dato l’idea della Cina ma non di un ristorante.
Il secondo, O_O una farmacia??
Il terzo oddio, vagamente una sensazione di ballo.
Il quarto non l’ho ancora capito.
Il quinto una parodia di un’antennista?
Il sesto, che significa?
Premetto che parlo da profana, nel senso, la mia esperienza non e’ da paragonare a quella dei professionisti, ci mancherebbe, pero’ visto che un logo dovrebbe essere diciamo il “primo biglietto da visita” anche per futuri clienti, mi metto appunto nei panni di un “ipotetico cliente”.
Grazie Andrea
Paolo ha detto:
Sono i classici esempi del “no think, look”.
Inquietante il solo pensiero di creare un logo come il quarto
Grazie
Francesco ha detto:
mi sa che noi maschietti abbiamo l’occhio un più più allenato per vedere al volo certe cose…
Andrea Leti ha detto:
Bhe questo è opinabile ahahahah!! 😀
Andrea Leti ha detto:
Ciao Carmen a differenza di altri loghi che trovi su questo blog questi qui non sono stati realizzati da me.
Sono casi studio ormai direi famosi per errori di comunicazione che sono presenti sul web e non.
Gianna ha detto:
Evidentemente Carmen non conosce malizia. Beata lei! 🙂
Gianni ha detto:
Ottimo concetto, chiaro e coinciso, 4 parole, 4 immagini e ti passa la paura 😉 Comunque, seriamente, è vero…
marco ha detto:
Bhe….. che dire, altro che ristorante cinese, sembra proprio una scena molto hard non un richiamo ad un ristorante
Fran ha detto:
è vero, a volte 1 immagine vale più di mille parole ma deve essere ben progettata altrimenti è del tutto inutile e si perde il concetto di immediatezza e memoria.
Giovanni ha detto:
Caro Andrea, la pubblicità ha da sempre fatto uso di immagini “equivoche” per ingannare e/o per mandare apparenti falsi messaggi. Questi esempi che hai pubblicato tu sono a dir poco incredibili!… A mio parere potresti completare la pubblicazione aggiungendo qualche esempio valido, che riesce a colpire con l’immediatezza dell’immagine, in modo da far capire ancora meglio il discorso che hai “lanciato” tu. Sempre grazie per il tuo lavoro e per l’impegno che ci metti nel farlo!
Andrea Leti ha detto:
Ciao Giovanni,
il discorso inverso è un pò difficile da fare per un semplice motivo: mentre sull’errore palese di comunicazione nel 90% siamo tutti d’accordo e lo notiamo tutti nel logo giusto e corretto subentrerà SEMPRE il parere personale e quindi la percentuale di approvazione sarebbe molto diversa.
Entrano in gioco i gusti, la psicologia del colore, la fantasia e molto altro ancora